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Garden 3° Millennio

CITTÀ: Foggia, Italia
COMMITTENTE: Terzo Millennio s.r.l.
DESTINAZIONE D’USO: Sistema di ombreggiatura esterna
ANNO: 2014

PROGETTISTA:
architetto Cesare Corfone | Progettista

STAFF TECNICO:
architetto Cesare Corfone | Direttore Lavori
ingegnere Gaetano Fiore | Strutturista
architetto Rafaele Vitale | Direttore Operativo
geometra Vincenzo Marchisiello | Coordinatore per la Sicurezza ingegnere Antonio D’Adderio | Collaudatore
geologo Fabio Papa | Geologo

IMPRESE ESECUTRICI:
LASER S.R.L. | Impresa appaltatrice ed esecutrice
ARDITO ACCIAIO | Impresa esecutrice di opere in acciaio
STE.MAR S.N.C. | Impresa esecutrice tendaggi

Nella periferia della città di Foggia… dove, nonostante la diffusa banalità urbanistica e paesaggistica, piccoli imprenditori e nuovi tessuti sociali incontrano le proprie personali opportunità di successo e coesione sociale. Il progetto Garden 3° Millennio nasce dalla necessità di crescita di un piccolo ristorante di successo, una idea che si rivolge verso la strada, verso lo spazio pubblico, verso lo spazio aperto, e cercando nuovi spazi e nuova visibilità, facendo leva sullo splendido contesto climatico. Di qui l’ipotesi di realizzare un dehors, un gazebo, alcuni ombrelloni, una scenografica, una struttura, ovvero infine un’opera di architettura contemporanea che potesse rompere la banale monotonia di quella strada e fungere da elemento di aggregazione sociale lungo la distesa di asfalto di questa periferia. Un’architettura della strada -ispirata a modelli scultorei non architettonici, ma meccanici e naturalistici- che fungesse da enclave urbana, ove provare il piacere del sostare, lasciando però liberi ed intatti i flussi pedonali, ciclabili e carrabili esistenti. Un progetto che, dalla ideazione alla realizzazione si è basato sull’innovazione, sia da un punto di vista urbanistico, sia dal punto di vista imprenditoriale ed architettonico. Di fatto il concept architettonico è quello di realizzare un sistema di ombreggiatura estivo e riparo dalle intemperie invernali, che possa essere flessibile e coerente con le funzioni urbane di contesto. Il viale alberato su cui giace la struttura, è metaforicamente interpretato mediante la successione di quattro alberi d’acciaio con le loro radici (fondazioni), i tronchi (pilastri), i rami (travi), le chiome (tendaggi). Gli alberi d’acciaio saranno sensibili al tempo che attraverseranno: sistemi meccanici (tendaggi o argani) e sistemi tecnologici (pavimenti radianti e nebulizzatori) permetteranno di adattarsi ai cambiamenti nell’arco delle diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni dell’anno.

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